Un gruppo di persone si riunisce attorno a un tavolo. Una di queste descrive agli altri cosa sta accadendo, il luogo ove si trovano, le vicende che li vede coinvolti, i personaggi che incontrano, gli esiti degli scontri. Ciascun altro assume un ruolo ben preciso, corrispondente a un personaggio scelto e delineato in ogni dettaglio. E’ “Dungeons and Dragons” e lo si gioca da cinquant’anni. E’ il primo gioco di ruolo in assoluto e vogliamo, in questa breve serie, fare un excursus di questo genere ludico.
I giochi di ruolo prendono questo nome perché ogni giocatore assume il ruolo di un personaggio e, tramite la conversazione e lo scambio dialettico, agiscono in uno spazio immaginario, dove avvengono fatti ed eventi fittizi, in un’ambientazione narrativa che può ispirarsi a un romanzo, a un film o a un’altra fonte creativa, storica, realistica o di pura invenzione.
Ogni giocatore crea il personaggio che interpreterà nel gioco. Per fare questo, secondo le regole proprie di ciascun gioco di ruolo, assegna valori numerici alle caratteristiche personaggio e ne determina la storia passata, definendo così il suo posto nell’ambientazione del gioco.
Il gioco di ruolo si basa infatti sulla fondamentale premessa che l’azione dei giocatori è inserita in un’ambientazione e una storia preesistenti, che offrono il potenziale per molteplici avventure e senza le quali semplicemente il gioco non ha senso.
Una scheda personaggio consente di tenere traccia delle caratteristiche, dell’equipaggiamento, delle proprietà, delle affiliazioni, dei suoi rapporti con altri personaggi, dello stato di salute, dei punti esperienza accumulati ecc.
Un master o narratore conduce la sessione di gioco proponendo ai giocatori le situazioni che via via incontrano, chiede loro cosa intendono fare e determina, in base alle regole del gioco e all’ambientazione, il risultato delle loro azioni. Egli interpreta, inoltre, i personaggi “non giocanti”, cioè quelli che i giocatori incontrano nel corso della loro avventura.
Le azioni dei giocatori si svolgono secondo l’ottica del personaggio e le storie dei personaggi si intrecciano all’interno di un’ambientazione che consente l’esplorazione dei diversi elementi caratterizzanti la storia narrata che prevede una missione da compiere (trama principale) e sottotrame (missioni secondarie) che possono riguardare solo alcuni dei personaggi e fanno comunque parte della campagna.
In «The Ultimate Video Game Writing and Design» Flint Dille e John Zuur Platten osservano che con i giochi di ruolo «il gioco non consiste più nel muovere figure in miniatura su un tavoliere bensì muovere interi mondi nel proprio cervello. Il gioco di ruolo è interpretare chi non si è in un mondo che non esiste nella realtà pratica di tutti i giorni ma esiste in una realtà consensuale in cui avviene il gioco. » (…) E’ il “facciamo che ero” dei bambini portato nel mondo adulto, dove ogni partecipante è autore e attore all’interno del contesto di gioco; è scrivere da sé un film ed esserne l’attore protagonista. Nella cornice del gioco di ruolo, infatti ciascun giocatore è insieme autore, attore e pubblico e in questo c’è qualcosa della Commedia dell’arte e del teatro di improvvisazione.
Il successo dei personaggi viene tipicamente misurato in punti esperienza. Al raggiungimento di una soglia predeterminata ciascun personaggio incrementa il proprio livello e pertanto accresce secondo le regole del gioco le sue capacità.
Come inizia il tutto? L’origine dei giochi di ruolo si fa risalire a un’evoluzione dei wargames, con la quale anziché un battaglione o un esercito ciascun giocatore controlla un personaggio.
Particolarmente rilevante è il Kriegspiel del 1811: si tratta di un wargame in cui vigeva la regola che gli esiti dei combattimenti erano decisi in base al lancio dei dadi. Il dado a 20 facce è il simbolo dei giochi in stile Dungeons and Dragons.
Gary Gygax
Gary Gygax e Dave Arneson, i creatori del primissimo Dungeons and Dragons, erano espertissimi giocatori di wargame e grandi amanti della letteratura. Tant’è che nella seconda edizione di Dungeons and Dragons Gary Gygax inserisce nella guida per il Master della 2a edizione (Advanced Dungeons and Dragons) l’appendice N, nella quale sono elencati i romanzi e le novelle che sono servite da ispirazione per dar forma a questo gioco.
Dave Arneson
Nel gioco di ruolo sono presenti due approcci, uno di questi vede più accentuato l’aspetto procedurale (con un insieme di regole di calcolo degli esiti delle azioni) e l’altro pone maggiormente l’accento sull’aspetto narrativo.