E in tutto questo, che ruolo ha la Stazione Spaziale Internazionale (ISS)? L’ISS è l’avamposto della colonizzazione umana dello spazio, un laboratorio di ricerca in condizioni di gravità ridottissime, luogo di sperimentazione di tecnologie avanzate, ma soprattutto è un colossale programma di cooperazione internazionale che vede insieme USA, Russia, Giappone, Canada, Brasile, e gli europei tramite l’Ente Spaziale Europeo.

La ISS orbita intorno alla Terra ad una distanza di circa 400 Km dalla superficie terrestre ed è possibile vederla ad occhio nudo attraversare il cielo in una serata limpida. Essa appare come una sorta di pianeta che si sposta velocemente nel cielo, appena dopo al tramonto o immediatamente prima dell’alba, quando il sole ancora l’illumina e la Terra è al buio.

La ISS ha le dimensioni di un campo da calcio e può ospitare fino a 7 astronauti; si muove nello spazio su un’orbita circolare bassa collocata in media a 400 km di altezza dalla Terra a 27.800 kmh.

Per costruirla si sono assemblati nello spazio circa 100 pezzi, trasportati nello spazio con oltre 50 lanci, ricorrendo all’intervento di bracci robotici o di astronauti tramite missioni extraveicolari.

La ISS consente di avere un punto dove testare nello spazio i moduli e i componenti che saranno utilizzati nelle missioni per la Luna e per Marte. La possibilità di acquisire esperienza nella manutenzione, riparazione e sostituzione dei suoi componenti in orbita è di fondamentale importanza per la gestione di un veicolo spaziale lontano dalla Terra.

La ISS consente di svolgere in condizioni “anomale” (da intendere come condizioni che non esistono sulla Terra) ricerche nei campi della medicina, della fisica, della biologia, dell’astronomia, della meteorologia, della fisica della materia.

 La ricerca sulla ISS ha migliorato le conoscenze degli effetti sul corpo umano della permanenza nello spazio a lungo termine. Gli studi si sono concentrati sull'atrofia muscolare, sulla perdita di tessuto osseo e sulle dinamiche dei fluidi.

Sulla Stazione Spaziale tutti i 100 computer presenti utilizzano Debian GNU/Linux per consentire alle agenzie spaziali di avere il completo controllo del sistema.

Uno dei centri di controllo è collocato a Torino.