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Emozioni

3/01/2025 | Cantami una canzone '70

di Alessandro Claudio Giordano

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi

Ritrovarsi a volare/E sdraiarsi felice sopra l’erba ad ascoltare

Il 15 ottobre 1970 veniva pubblicato “Emozioni”, uno dei capolavori della musica italiana. Ricordava tempo fa Giulio Rapetti, in arte Mogol “Ho scritto la prima parte di ‘Emozioni’ in mezz’ora in Brianza. Avevo lo studio vicino alla casa e poi dovevo partire per andare da alcuni parenti. Non avevo il giradischi, dovevo ricordarmi la musica e la prima parte. Allora, ogni frase dovevo ricostruire la nuova parte. Ci ho messo due ore e mezza. Il mio compito era quello di tradurre in versi la musica scritta da Lucio (Battisti). Emozioni rappresenta una composizione memorabile che dal punto di vista della struttura armonica si distacca completamente dai canoni tipici canzone: introduzione, ritornello e conclusione.

E’ una sorta di crescendo con un arrangiamento di archi e tastiere con le percussioni che fanno da contorno. Un capolavoro della musica italiana probabilmente insuperato. Sul retro del 45 giri c’era altro capolavoro del repertorio “Non è Francesca”. Una  delicatissima canzone dedicata alla gelosia che ha  procurato ai detrattori di Battisti quelle accuse “maschiliste” che lo perseguiteranno per tutta la carriera: “Lei è sempre a casa che aspetta me, non è Francesca”. E poi quella chiusa strumentale, affidata all’arrangiamento di Gian Piero Reverberi, su un’unica nota ossessiva tormentata da strumenti inattesi e da registrazioni capovolte, quasi la consapevolezza che quella è veramente “la sua Francesca”, quella che “non ha mai chiesto di più. Un connubio quello tra Rapetti e Battisti che riscosse un successo importante probabilmente non ripetibile. Così Lucio Battisti nella canzone popolare italiana è stata una vera e propria rivoluzione. Solo Domenico Modugno aveva contribuito in modo così forte alla trasformazione della forma canzone che grazie a “Volare” che era poesia.

Per “Emozioni”, canzone ed album,  Lucio Battisti chiamò in studio Flavio Premoli, Franco Mussica, Franz Di Ciccio e Giorgio Piazza della Premiata Forneria Marconi, Dario Baldan Bembo e Demetrio Stratos alle tastiere, Alberto Radius alle chitarre e Gianni dell’Aglio alla batteria. Nel disco quasi tutte le canzoni erano dei ‘classici’ non solo per il repertorio di Battisti, ma anche per la musica leggera italiana. Il modo di comporre di Battisti è sempre stata una grande innovazione stilistica che ha cambiato per sempre il senso e la forma della canzone.  Brani come “Fiori rosa, fiori di pesco”, “Il tempo di morire”, la struggente “Mi ritorni in mente”, “Non è Francesca” e “Io vivrò”, sono una vera e proprio rivoluzione che si ‘abbatte’ sul panorama italiano. Così anche le tematiche dell’amore vennero trattate di Mogol in maniera originale e innovativa. Una canzone, una delle più intense, più sentite. Un capolavoro insomma. “Emozioni” ci porta a riflettere sull’importanza di riconoscere le emozioni che per così dire ci fanno vivere meglio. Le emozioni, sia protettive che arricchenti, hanno un ruolo fondamentale nella nostra vita e nel nostro benessere psicologico, perché ci aiutano a dare un significato alle nostre esperienze e a regolare il nostro comportamento in modo adeguato. Imparare a gestire le nostre emozioni e a comunicarle efficacemente agli altri può essere un passo importante per migliorare le nostre relazioni e la nostra qualità della vita. Questo si legge tra le righe della canzone, questo è quanto ci hanno insegnato Battisti e Mogol.

 

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