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Mamma mi ci vuole la fidanzata

16/02/2025 | Cantami una canzone '40

di Alessandro Claudio Giordano

Mamma mi ci vuol la fidanzata

Oh mamma,/mi ci vuol la fidanzata.

Io vorrei quella cosa /tanto cara, deliziosa,/che fa il cuore sospiroso,/che fa il cuore palpitar.

È una cosa, e sai che cosa,/che di notte, misteriosa,/fa il mio cuore sospiroso,/fa il mio cuore trepidare di passion.

Un brano questo che uscì in pieno clima bellico, nel 1942, con il titolo “Mamma mi ci vuole il fidanzato”. Almeno inizialmente era interpretata da Nella Colombo. Fu poi ripresa in versione maschile e portata al successo più tardi da Natalino Otto. Per capirne il senso della canzone dovremmo per intanto  immaginare di essere nel 1942 in Italia ed immaginare un ipotetico dialogo tra una mamma e suo figlio che vuole una fidanzata. Come presenterà l’argomento il figlio alla madre? E soprattutto cosa risponderà la madre? E quali consigli gli darà?

Il testo é molto bello e permette di penetrare la sensibilità maschile e di comprendere i dubbi e le insicurezze che accompagnano la quotidianità di un giovane innamorato. Una canzone che comunque fornisce che fornisce un punto di vista molto chiaro sull’amore visto attraverso gli occhi di un uomo in un’epoca molto diversa da quella che viviamo .

Per l’uomo l’amore è qualcosa di stabile, di definitivo. Il rapporto madre figlio in quel tempo era assolutamente diverso rispetto ad oggi. Un rapporto confidenziale in un contesto familiare in cui si sacrifica la figura del capofamiglia ridimensionata nel momento in cui accediamo ai sentimenti più puri.

Pubblicato come singolo in 78 giri nel 1942, la canzone scritta da Ottavio De Santis e Odoardo Del Pino, rappresenta un periodo particolare per la carriera di Natalino Otto che in piena guerra veniva ostracizzato dalla radio fascista, senza però perdere il consenso del pubblico.

Essì perché con la sua voce fresca che gli consentiva di passare con grande disinvoltura dalla melodia ai ritmi sincopati, cantò prendendo in giro il provincialismo dell’Italia autarchica e retorica. Le sue canzoni furono, per i giovani degli anni Trenta e Quaranta un piacere “a rischio” perché non piacevano affatto alla censura fascista che non amava né l’ironia dei testi, né i riferimenti musicali ai nuovi ritmi che arrivavano dall’America. E l’Eiar (Ente radiofonico di Stato) non trasmise i suoi pezzi musicali, definiti “barbara musica negra”. Nonostante questo il cantante riuscì ad  resistere ed affermarsi in barba alle disposizioni del regime fascista.

Nel 1998 a Italia Unz il gruppo musicale Articolo 31 si esibiva con il brano che recitava: O mamma mi ci vuol la fidanzata, ovvia rivisitazione del vecchio motivo cantato da Natalino Otto, scritto ed arrangiato da J-Ax, DJ Jad, Liri e Gulmar,. Per richiamare il sound “vintage” del brano, il CD viene stampato come se fosse un vecchio vinile. Nella canzone era presente anche una citazione de La ballata del Cerutti di Giorgio Gaber.

In fondo il cantante genovese, era di Cogoledo, non ebbe mai paura di contaminarsi e quando lo ritenne necessario accettò di piegarsi allo swing ed al jazz. Morì nel 1969, dopo aver percorso, come detto, una carriera brillante ma ricca di contrasti.

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