Il britannico Herbert George Wells – HG Wells – è uno dei fondatori della fantascienza, grazie alla sua lungimiranza e al suo spirito in qualche misura profetico, che gli permise di prevedere l’avvento di invenzioni fondamentali come gli aerei, i carri armati, e qualcosa di simile alla tv satellitare e al world wide web. Tutte cose notevoli perché parliamo di un uomo nato nel 1866 e morto nel 1946.
Nonostante le difficoltà economiche della sua famiglia, Wells riuscì a svolgere studi scientifici e laurearsi in Zoologia. Scrisse manuali e articoli scientifici, ma qui interessa la sua attività come romanziere.
I suoi principali romanzi sono “La Guerra dei Mondi”, “L’Isola del Dottor Moreau”, “La Macchina del Tempo”, “L’uomo invisibile”. Ma fu scrittore prolifico.
Il suo genere letterario è la ricerca di nuovi mondi, costruiti sulla base di nuove ipotesi scientificamente plausibili o con accettate basi scientifiche. Sicché le opere di Wells vengono influenzate dalle scoperte scientifiche della fine dell’Ottocento e del primo Novecento.
Anche se Wells è considerato il padre della fantascienza, alla sua epoca si parlava di romanzo scientifico. Il protagonista della narrativa di Wells appare spesso anonimo e impotente di fronte agli eventi.
i suoi primi romanzi (La macchina del tempo, L’isola del dottor Moreau e L’uomo invisibile) seguono lo spirito dell’epoca che vedeva nella scienza una sorta di salvezza e fondano la narrazione su solide basi scientifiche rendendo così credibile e plausibile la storia. Il modo come il romanzo scientifico viene ad essere estrapolato dalla scienza “vera” ci viene spiegato dallo stesso Wells nel romanzo “La Macchina del Tempo”.
Tale romanzo si fonda sui viaggi nel tempo, ma è stato scritto un decennio prima della Relatività di Einstein. Come ha fatto Wells a poter formulare un’ipotesi del genere? Egli è partito da studi matematici che ipotizzavano che lo spazio in cui noi stiamo abbia quattro dimensioni.
Tuttavia questi scienziati, parliamo di Matematici come Clifford e Sylvester (il primo grande studioso di geometria, il secondo algebrista), mai ipotizzarono che tale quarta dimensione fosse il tempo. Nel 1885 comparve una lettera su Nature nella quale si ipotizzava che all’interno delle teorie fisiche si potesse utilizzare una quarta dimensione rappresentativa del tempo. Lettera che aprì un dibattito che era certamente noto a Wells.
Futurologo, Wells inseriva fatti quotidiani e ordinari accanto a una singola ipotesi straordinaria e inverosimile.
Wells fu per quattro volte candidato al Premio Nobel.