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Ti regalerò una rosa

30/08/2024 | Canzoni ed impegno sociale

di Alessandro Claudio Giordano

Avrei voluto affrontare prima questo brano, capirlo e raccontarlo. Seppur abbia vinto un Festival di Sanremo trattando il disagio psichiatrico, ha provocato dibattito, creato interesse seppur momentaneo, per poi esser dimenticato. Un brano difficile che mette a nudo un aspetto importante della psichiatria e del ricovero psichiatrico.

E’ parte di un album intitolato “Dall’altra parte del cancello”. Il lavoro era accompagnato da un documentario realizzato in diversi istituti di igiene mentale d’Italia che lo  Cristicchi aveva girato per dar vita a questo progetto voluto per sensibilizzare la collettività sulla dura realtà dei centri psichiatrici. Come già ricordato prima, la canzone vinse a  Sanremo, oltre ad ottenere il premio della critica e quello della sala stampa radio-tv,  ed ebbe una risposta positiva del pubblico che venne confermata anche dalle vendite. Il testo racconta di una lettera d’amore scritta da un ospite del manicomio e diretta ad una donna anch’essa ospite dello stesso centro per qualche tempo. Antonio, scrive alla sua amata Margherita dalle buie celle del manicomio dove è chiuso, del quale anche lei è stata ospite per qualche tempo.

Anche in quell’ambiente tetro e disperato è riuscito a sbocciare un amore. Le difficoltà mentali oltre alla poca  vivibilità ed alla scarsa pulizia di quel posto non precludono la nascita di un amore che Antonio non riesce a dimenticare poichè in quegli istanti passati con Margherita si sentiva davvero un uomo vivo e capace di amare. La lettera si conclude con la triste ricerca di una nuova libertà mediante il suicidio, l’ unico rimedio conosciuto per mettere fine al suo dolore. L’epilogo del brano venne anche simulato da Cristicchi durante le sue esibizioni a Sanremo mediante l’uso di una sediolina dalla quale si gettava imitando l’ultimo volo di Antonio.

Questo tocco di creatività diede un’ulteriore sostegno ad una interpretazione già di per se intensa e commovente. L’ispirazione per questo brano sarebbe giunta a Cristicchi durante una visita al manicomio di Girifalco in Calabria.

Cristicchi in quell’album aveva tra l’altro dedicato un brano, “Nostra signora dei Navigli”, ad una vittima eccellente dei manicomi italiani come la poetessa Alda Merini, scomparsa nel 2009 e più volte ospite di ospedali psichiatrici. In questo lavoro troviamo anche “Legato a te” che ha come tema l’eutanasia ed è dedicato alla triste storia di Piergiorgio Welby. Una testimonianza importante che ha consentito ad un grande artista come Simone Criscicchi di esprimere tutte le potenzialità artistiche, lasciando traccia dell’aspetto umano che la quotidianità di oggi tende a dimenticare o minimizzare

Simone Cristicchi

Ti regalerò una rosa/Una rosa rossa per dipingere ogni cosa

Una rosa per ogni tua lacrima da consolare /E una rosa per poterti amare

Ti regalerò una rosa/Una rosa bianca come fossi la mia sposa

Una rosa bianca che ti serva per dimenticare/Ogni piccolo dolore

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