Le cose strane (stranger things) di Kate Bush

di Piero Giuseppe Goletto

Accade che una canzone di Kate Bush, intitolata “Running up that Hill” ritorni al successo grazie a una serie televisiva (“Stranger THings”, da qui il titolo dell’articolo). Nulla di cui stupirsi.

  Kate Bush ha pubblicato negli anni Ottanta più di 25 singoli entrati nella Top 40 britannica, tra cui Babooshka (numero 5 nel 1980), Hounds of love (numero 18 nel 1986), Rubberband girl (numero 12 nel 1993), The red shoes (numero 21 nel 1994) e King of the mountain (numero 4 nel 2005). La sua musica ha tratti sperimentali (in “Running Up That Hill”, che è del 1985, si nota un intenso uso delle tastiere, dei sintetizzatori e dei computer musicali).

La sua musica non rientra in categorie e stereotipi di genere. Nella sua produzione rientrano pezzi da musical come “The man with a child in his eyes” (https://youtu.be/NAj8suae3WY) , “Babooshkha”, caratterizzato da una impostazione con venature swing.

La canzone “Running up that hill” è in realtà possente e dal testo molto profondo. Fondamentalmente è la storia di due persone innamorate, rese insicure e timorose di perdere l’un l’altra. E’ la metafora delle difficoltà che si incontrano amandosi, e prospetta una possibile soluzione: mettersi nei panni dell’altra persona e capirne i problemi  (https://youtu.be/wp43OdtAAkM) .

L’inciso – scritto dalla prospettiva di lei - è molto poetico e traduce quelle difficoltà nelle immagini della salita

 

Se io solo potessi

Farei un patto con Dio

Gli chiederei di cambiarmi di posto con lui

Risalirei quella strada, scalerei quella collina

Mi arrampicherei su quel palazzo

Se solo potessi