Di pirati, di robot, di ragazze androidi, 40 anni dopo Goldrake

di Piero Giuseppe Goletto

Tra il 2018 e il 2019 si celebrano i 40 anni dall’arrivo in Italia di tre icone dellafantascienza e cioè Goldrake, Jeeg Robot d’Acciaio e Capitan Harlock”.

Così esordisce Elena Romanello, nel suo nuovo lavoro dedicato alla fantascienza robotica giapponese. Il libro si intitola “Pirati, Robot e ragazze androidi” ed è edito da Anguana.La Romanello non è nuova a lavori di antologia critica, vorremmo ricordare una esaustiva storia del Fantasy da lei scritta nel 2016, che dimostra il suo essere una dei maggiori esperti nazionali di questo campo. Qui, giustamente, il punto di partenza sono la cultura e la sensibilità del Paese del Sol Levante

La Romanello indaga il legame tra l’animazione e il mondo del fumetto. Non va tralasciato che di fatto le tre serie leggendarie prima citate nascono prima come fumetto e solo poi dato il successo vengono “trasposte” in cartone animato Il punto di partenza della fantascienza robotica giapponese ci sembra essere la storia di Astro Boy, che deve qualcosa, forse tanto, al nostrano Pinocchio, ma tanti, veramente tanti, sono i precursori. Il lavoro di ricostruzione è sistematico. Citiamo due esempi. Elena Romanello dedica tantissima attenzione ai grandi autori giapponesi di anime di fantascienza: Leiji Matsumoto autore dell’universo di Capitan Harlock, Go Nagai, creatore degli universi di Mazinger Z, di Goldrake e Jeeg Robot e Hayao Miyazaki. La ricostruzione offre una percezione esatta di questi universi mettendo in luce le differenze tra i fumetti, forma con cui queste storie sono nate, ed i cartoni animati.

Nel caso di Matsumoto l’approccio rigoroso permette di orientarsi nelle diverse avventure di Harlock, ciascuna delle quali costituisce un universo a sè; non viene trascurato il film del 2013, formidabile dal punto di vista visivo ma non premiato dal pubblico, benché la storia avesse una trama articolata. Nel caso di Go Nagai e in particolare di Mazinger Z il volume permette di cogliere appieno le differenze tra il fumetto e la serie di animazione, le evoluzioni dei personaggi. Passando a Goldrake grande attenzione è dedicata alla storia del suo arrivo in Italia, alle figure di Actarus (Daisuke nei fumetti), che cerca di ricostruirsi una vita dopo che il suo pianeta è stato distrutto, le polemiche del tutto infondate del tempo. Jeeg viene ricollocato nella sua dimensione che, fra i tre che abbiamo citato, è la più vicina al mondo fantastico.

Con questi esempi desideriamo mettere in luce l’attenzione e il modo “scientifico” con il quale la ricerca è stata condotta. Non manca, ovviamente, una panoramica del cosiddetto fandom, quel mondo di appassionati che abbiamo potuto incontrare a Carmagnola – Carma Comics, in occasione della presentazione di questo libro, le cui foto corredano il presente articolo. In conclusione: un libro che riveste grande interesse per chi è cresciuto con gli anime di fantascienza giapponesi o si sta avvicinando ora a tale interessante mondo.