Cinquan'anni di "2001 Odissea nello spazio"

di Piero Giuseppe Goletto

“2001 Odissea nello Spazio” esce nei cinema cinquant’anni fa e non incontra subito grande successo, perché difficilissima e carica di simbolismo (forse anche di aspetti mistici) è la sua trama.

Clarke non è nuovo a sviluppare una narrativa in cui l’umanità entra in contatto con una specie aliena superiore che la guida a evolvere, diventando qualcosa di radicalmente diverso e trova in Stanley Kubrick colui che realizza questa visione in forma cinematografica.

Questa visione sviluppa il tema della “Sentinella” (racconto breve) e sul piano letterario continuerà con i romanzi “2010 l’anno del contatto”, “2061 Odissea Tre” e “3001: Odissea Finale” “2001” parte dalla storia di proto-ominidi (“guarda-la-luna”) che un monolito stimola a produrre utensili ed evolvere in esseri intelligenti; con un salto temporale pazzesco avviene la transizione verso l’era spaziale.

La scena in cui il Sole e la Luna si stagliano sopra il monolito è di superlativa bellezza. “guarda-la-luna” è rapito da questa immagine sublime. Il tema del sublime ritornerà nella danza della stazione spaziale e nel monolito gioviano, simbolo dell’infinito universo.

 

ll taglio cinematografico dal lancio del femore alla stazione spaziale, che è il più famoso della storia del cinema, vede l’astronave danzare nello spazio accompagnata dalla sola musica del “Bel Danubio Blu”, è ad avviso di chi scrive di rara bellezza e si prova intensa nostalgia. Nostalgia del futuro.

Sulla Luna c’è un monolito che manda segnali in direzione di Giove, verso cui è stata inviata una spedizione composta tra gli altri dagli astronauti Frank Poole e Dave Bowman.

L’evento fondamentale del film è la pazzia del supercomputer HAL 9000, teoricamente infallibile e perfetto, che è a conoscenza dei veri obiettivi della missione: scoprire l’intelligenza aliena che ha installato un monolito identico a quello preistorico sulla Luna ed entrare in contatto con essa. Gli astronauti non sono a conoscenza di tutto questo.

 

Dopo una fase drammatica, in cui si assiste all’eliminazione di alcuni membri dell’equipaggio e alla conseguente neutralizzazione di HAL 9000, il solo sopravvissuto della missione, l’astronauta Dave Bowman, vivrà un contatto con questi esseri alieni.

Bowman infatti trova una versione gigante del Monolito che lo conduce verso un corridoio interstellare; dove nel corso di un’esperienza psichedelica accede a una stanza simile a quella di un albergo dove prima invecchia e poi rinasce come feto, “Figlio delle Stelle”.

Forse cinquant’anni dopo non è più così chiaro che “2001” significava, in allora, “il futuro” tout court, e un futuro carico di speranza. L’umanità che si vede in “2001” è una specie che si è evoluta da proto-ominide a uomo e che sta vivendo una nuova evoluzione proprio in conseguenza e grazie all’esplorazione spaziale. Lo sbarco sulla Luna avverrà, in effetti, l’anno dopo, il 20 Luglio 1969.

Da allora, le varie sonde orbitanti o che sono atterrate su altri mondi ci hanno condotto a esperienze disublime bellezza. Il cosmo appare molto più vasto e maestoso di quanto noi crediamo di saper immaginare ma la scienza e l’arte ci mettono in condizione di comprenderlo.

Siamo una specie sì capace di atti inverecondi (Clarke nel romanzo dice che finché esisteranno armi l’umanità vive “un tempo preso a prestito”), ma siamo stati e siamo capaci di realizzare cose magnifiche. In “2001” l’umanità, sedotta dal Monolito, si è dimostrata capace di dare vita a una civiltà tecnologica e di realizzare opere artistiche, filosofiche, letterarie per comprendere le proprie origini e dare significato alla propria esistenza. Ciò è avvenuto e avviene nella realtà.

 

La nostra esplorazione dello spazio dovrebbe farci sviluppare un senso di profonda responsabilità neiconfronti di questo mondo, di questa terra, che è tutto ciò di cui in realtà disponiamo per poter vivere.Tuttavia, il nostro destino e la nostra natura, come specie, è l’esplorazione. Non l’esplorazione fine a se stessa. L’esplorazione per seguire “virtute e canoscenza”.

L’accumulo di virtute e canoscenza ci permetterà di diventare figli delle stelle (il messaggio che compare afine film sul display dell’astronave ci propone l’unica utopia ragionevole: “Tutti questi mondi sono vostri,tranne Europa; non tentate di atterrare. Vivete insieme, vivete in pace”)

E nella nostra esplorazione, sembra prospettare la narrazione di “2001” e dei romanzi successivi, potremmoavere la fortuna di incontrare una specie aliena che prenda a cuore la nostra evoluzione. Evoluzione di cui, in realtà, NOI esseri umani dobbiamo farci carico.