Pinocchio, notizie e curiosità

di Anna e Maria Sciacca

La storia di Pinocchio è raccontata in un libro scritto da Carlo Lorenzini  in arte Collodi, a Roma nel 1881, tradotta in più di duecentoquaranta  lingue e dialetti e pubblicata in braille, ha avuto un grande successo anche nel cinema e in teatro. Sono stati pubblicati libri, canzoni, fumetti.

Le illustrazioni originali di Pinocchio sono. di Enrico Mazzanti, Carlo Chiostri, Attilio Mussino, in tutto il mondo vengono pubblicate edizioni con illustrazioni tradizionali al libro come i disegni dell’illustratore milanese  Sergio  Romano Rizzato e altre più moderne.

La prima pubblicazione del libro “Le avventure di Pinocchio.Storia di un burattino” in lingua straniera è del 1891 a Londra.  In Germania sono state pubblicate alcune versioni tra le quali “Pinocchios abenteuer”, nelle pagine illustrate dal fiorentino Roberto Innocenti,  vediamo nel disegno di una foto colore seppia di una giornata scolastica, Pinocchio ritratto in gruppo con gli altri compagni di classe, dietro di lui, una targa di fianco al portone indica “Ginnasio De Amicis” e l’uomo accanto con la mano poggiata sulla spalla del burattino, forse il maestro.

Un’altra edizione con delle illustrazioni di Nikolaus Heidelbach, dal titolo “Der Newe Pinocchio” presenta poeticamente il sogno di Pinocchio. Il grillo canta e le stelle in cielo e poi i fiori dei prati e mille lucciole spandono intorno una luce turchina. Pinocchio trova una rosa e la tiene a sé, da burattino di legno diventa un bambino.  In Slovenia, la piccola marionetta è chiamata “Ostrzek” vale a dire , ricavato dal legno. In una sequenza di disegni in policromia solari e soffusi, dipinti da Marlenca Stupica, Pinocchio con un vestitino di carta a fiori dal largo tondo colletto a plissé inamidato, ha un’espressione compunta e  di affettuosa complicità.

In Svizzera l’amministrazione postale dedica al burattino nel 1984, un francobollo con un Pinocchio che sta avviando al volo un arlecchinesco aquilone, vestito di un giacchettino verde su una maglia a righe bianche e azzurre orizzontali e  berettone a cono

Ad Amsterdam in Olanda, il burattino è presentato in “De avonturen van Pinokkio de geschiedenis van een marionet” (Le avventure di Pinocchio, storia di una marionetta) illustrato da William D. Kuik e Rie Cramer, Pinocchio è raffigurato in un’ambientazione della pittura fiamminga dando alla fiaba atmosfere suggestive. La celebre fiaba arriva anche in Thailandia e in Giappone in “The adventures of Pinocchio” illustrate da Giorgio Scarato. In Grecia il “Pinokio” è pubblicato dalle edizioni Minoas di Atene con illustrazioni di M. I. Kotsimbou. Un'altra bella edizione di “Pinocchio” è il libro di Fiorenzo Faorzi nel 1937

Il burattino lo chiamano “Gosi” in Islanda e in Francia arriva al pubblico in “Les aventures de Pinokio”. Molte sono le iniziative per questo personaggio, dal continente latino americano, viene importato lo “sgombro Pinocchio”, lo sgombro in scatola, la cui etichetta insieme alla scritta Pinocchio vede pubblicata la figuretta del burattino intento a pescare. In vari paesi  il libro viene letto anche per l’apprendimento dell’italiano, tra le varie edizioni britanniche di Pinocchio “The tale of a Pupper” illustrato da Charles Folkard e in Irlanda, un’edizione in gaelico “Eachtra Phinocchio” pubblicata a Dublino dalla libreria dello Stato.

Il romanzo “Pinocchio in Venice” di Robert Coover, è una fantasiosa e grottesca storia, il burattino  diventato Premio Nobel,  dopo varie avventure, incontra la Fatina e abbracciandola le chiede di potere tornare un burattino,  per riacquistare la libertà e la spensieratezza.  Per la pittura, un anonimo pittore naif a Venezia  ha dipinto l’immagine del capitello di devozione situato al traghetto delle gondole sul Canal Grande di calle Garzoni, in un paesaggio lagunare vi si vede la Madonna con il Bambino in braccio, indossano una maglietta a righe simile a quella dei gondolieri, il Bambino tiene in mano un piccolo Pinocchio di legno.

La sorridente e arguta favola piace anche negli Stati Uniti, così Walt Disney realizza il film d’animazione “Pinocchio”, scene indimenticabili,  come quando Geppetto nella sua piccola e modesta stanza dove si trova anche il pesciolino Cleo,  dalla finestra guarda le stelle insieme al suo gattino Figaro e quando la Fatina in un scintillante vestito azzurro, parla al burattino appoggiato su un tavolo.  In America saranno prossimamente realizzati un lungometraggio su Pinocchio ed un remake  della Disney

Nel cinema e in televisione vengono fatti alcuni films tra i quali un film di animazione con scene interpretate da attori, di  Giulio Antamoro nel 1911, il film di animazione “Le avventure di Pinocchio” di Umberto Spano nel 1936,  il film di animazione “Un burattino di nome Pinocchio” di Giuliano Cenci nel 1971 originale nella storia al libro di Collodi anche perché i nipoti di Carlo Lorenzini, parteciparono alla realizzazione del film, lo sceneggiato televisivo  “Le avventure di Pinocchio” di Luigi Comencini nel 1972 con Nino Manfredi e Gina Lollobrigida, “Pinocchio” con Roberto Benigni, altri films sono: “Pinocchio, la chiavetta d’oro”, versione sovietica di Aleksander Lukic Pusko, “I sogni di Pinocchio” di Hal Sutherland. 

Il burattino Pinocchio torna sul grande schermo con un film del regista Matteo Garrone  che ha detto: “ quello di Pinocchio è uno dei miei sogni più cari…con questo film completerò il mio viaggio nel mondo delle fiabe che ho iniziato  a esplorare con “Il racconto dei racconti”. Il mio Pinocchio sarà fatto in Italia e in italiano”.

 

“IL PARCO DI PINOCCHIO E LA FONDAZIONE NAZIONALE CARLO COLLODI”

Collodi è un borgo toscano tra Montecatini Terme e Lucca   che deriva dall’antico Forum Clodii dove si può visitare la seicentesca Villa Garzoni e il giardino con fiori e ninfe. Il   Parco di Pinocchio proposto nel 1951 dal prof. Rolando Anzilotti, è una piacevole passeggiata nel verde per ritrovare le avventure di Pinocchio attraverso un grande lavoro di creazioni artistiche

Nel Parco ci sono Geppetto, la Fata, il Grillo Parlante, il Gatto e la Volpe, il Pescatore Verde, la Lumaca Portinaia, la Balena, l’Osteria del Gambero Rosso, il Gran Teatro dei Burattini, il Paese dei Balocchi, la Casina Bianca dove dalle finestre si può riconoscere Pinocchio e la Fata in una serena en fiabesca cameretta

La fiaba di Carlo Lorenzini è anche raccontata nel Laboratorio delle Parole e delle Figure dove vengono presentate illustrazioni, disegni e sculture di artisti di tutto il mondo. La Fondazione Nazionale “Carlo Collodi” realizzata nel 1962, è un’importante istituzione culturale. Per informazioni: www.pinocchio.it – Osteria del Gambero Rosso - Comunale San Gennaro Collodi, 2, -  Pescia (Pistoia) - tel.  0572  - 429342 -  Giardino Garzoni –  tel. 0572 - 427314

 

“VERNANTE IL PAESE DEI MURALES DI PINOCCHIO”

Vernante si trova nella Valle Vermenagna a venti chilometri da Cuneo, capoluogo della “Provincia Granda”, in direzione della Francia si arriva a Limone Piemonte, importante stazione sciistica

Vernante è anche il paese di Attilio Mussino, disegnatore della storia “Le avventure di Pinocchio” di Collodi. I  disegni originali sono stati riscoperti dal pittore Carlet e dall’imbianchino Meo, dipinti dai due artisti, sui muri delle case del paese.

 

“IN TRATTORIA CON PINOCCHIO”
Pinocchio è toscano, la buona cucina è di casa, e sicuramente il burattino avrebbe preferito mangiare ben altro che quelle bucce di pera nella povera cucina di suo babbo Geppetto
L’ antica trattoria “da Burde” risale al 1901 propone la cucina tradizionale toscana e il menù che il Gatto e la Volpe avevano preso al Gambero Rosso. Vicino alla trattoria, in Piazza Peretola, si trova il teatrino del burattino di Mangiafoco. Nella trattoria ci sono dipinti con Pinocchio


Ristorante Pinocchio - Via G. Marconi, 97, - Lovere (Bergamo) -
Tel. 035-983252


L’ Oste Pinocchio - Piazza Genta, 2 - Carcare (Savona) – tel. 019-518992


Ristorante Pinocchio – Via Matteotti, 147 – Borgomanero (Novara) tel. Tel. 0322.82273

 

“PINOCCHIO, UNA FAVOLA IN MUSICA”

“C’era una volta un falegname / che non avendo un figlio vicino / prese un bel tronco dal suo legname / per costruirsi un burattino…/ la voce veniva dal tronco di pino…/ così che Geppetto strizzandogli l’occhio / chiamò il burattino bambino Pinocchio…/”.

Questa canzone “Bambino Pinocchio” di A. Martelli e L. Beretta, fa parte del repertorio musicale dedicato a Pinocchio perché molti sono i brani scritti per questo simpatico personaggio. In Italia, il brano  “Pinocchio fox trot” brano musicale per canto e mandolino di L. Ramo e M. Mariotti la cui partitura presenta l’immagine di un disinvolto Pinocchio in frack, è la canzone sigla del veglione dei giornalisti a Milano nel carnevale del 1934

In America per il film “Pinocchio” del 1940 di Walt Disney, i musicisti Leigh Harline, Ned Washington e Paul J. Smith scrivono “When you wish upon a star” e “I’ve got no strings”. La musica del film racconta anche l’incontro tra Pinocchio e l’affascinante Fatina in una incantevole luce. La canzone “I’m a happy-go-lucky fellow” registrata da Cliff Edwards per “Pinocchio” è nel film Disney dal titolo “Fun and fancy free” del 1947. In una “Divina Commedia” di B. D’Aloja edita da Nerbini,  Dante riconosce Pinocchio, tanto che il poeta saluta il burattino con questi versi:” A quello di Firenze il benvenuto / a lui la mano io stringo con affetto / perché al par di me è ovunque  conosciuto/”. Argomento principale è il tema del viaggio intrapreso per conoscere.

Il brano “Ballata a Pinocchio” di Incerpi venne registrato su 78 giri Cetra  da Nilla Pizzi nel 1953,  un  altro brano “Lettera a Pinocchio” – “Carissimo Pinocchio”di  Mario Panzeri cantata da Johnny Dorelli nel 1961,  “Storia di Pinocchio” di Fiorenzo Carpi, cantata da Nino Manfredi per lo sceneggiato televisivo “Le avventure di Pinocchio” nel 1972

L’opera lirica per Pinocchio di Marco Tutini, presentata a Genova nel 1985 verrà riproposta a Firenze in collaborazione con il Maggio Fiorentino.

Pinocchio bambino è sempre con noi, perché non si cresce mai del tutto, i sentimenti di nostalgia,   l’amore per i momenti semplici e autentici si provano e si desiderano per sempre,   la speranza in un ritorno,  come dice la canzone: “Lettera a Pinocchio”:

“Ho tanto desiderio questa sera / di scrivere una lettera a qualcuno / e tra gli amici della primavera / al più caro amico scriverò…/ Carissimo Pinocchio, amico dei giorni più lieti / di tutti i miei segreti che confidavo a te/ …Dove sei? Ti vorrei veder / del tuo mondo vorrei saper: forse Babbo Geppetto è con te…/ Carissimo Pinocchio, amico dei sogni più lieti / con tutti i miei segreti / resti ancor nel mio cuor come allor/”

 

“MUSEI E OPERE DEDICATE A PINOCCHIO”

Il Parco di Pinocchio si trova a  Collodi (Pescia) in Toscana, dove si trova anche Villa Garzoni, ad Ancona nel rione di Pinocchio, viene posta nel 1954 la Statua di Pinocchio dello scultore Vittorio Morelli, la “Fontana a Pinocchio” dello scultore Attilio Fagioli, si trova in Corso Indipendenza a Milano, nel paese Vernante dell’illustratore  Attillio Mussino, sono dipinti sui muri  i murales che  raccontano le avventure di Pinocchio  

 

“PINOCCHIO,  UNA FIABA SENZA TEMPO”

Carlo Lorenzini nasce nel 1826 in una modesta casa in Via Taddea a Firenze, (in questa piccola strada si trova l’Hotel Collodi),  come scrittore prende il nome Collodi dal paese della madre. Lo scrittore toscano non avrebbe mai pensato che il suo Pinocchio avrebbe  avuto un così grande successo. Pubblicato nel 1881 a puntate sul settimanale “Giornale dei bambini” supplemento del quotidiano Il Fanfulla, direttore Ferdinando Martini

Il giornalista Carlo Lorenzini in arte Collodi veniva pagato a venti centesimi la riga, Collodi scrive con poco interesse “La storia di un burattino” dice al direttore che  il suo lavoro  è “una bambinata. Fanne quello che ti pare, ma se la stampi pagamela bene”.

La storia di Pinocchio viene pubblicata in libro nel 1883 dall’editore Felice Paggi di Firenze con le belle illustrazioni di Enrico Mazzanti.  Questo libro di bonaria, simpatica arguzia toscana,  è una storia ambientata nel  1824 la moneta usata erano i quattrini, soldi e zecchini d’oro, le zone sono Castello, Sesto Fiorentino.  Il libro venne accolto con alcune critiche, le letture erano più borghesi a quel tempo quindi venne sconsigliata la lettura ai ragazzi “di buona famiglia” e  venne pensato anche il sequestro. Nella piccola bottega del falegname Mastr' Antonio detto Mastro Ciliegia, si trova un pezzo di legno con il quale voleva fare una gamba per il tavolino ma quel pezzo di legno è diverso, dopo alcuni tentativi, decide di regalarlo al suo amico falegname Geppetto  detto Polendina

Nell’ indimenticabile film d’animazione “Un burattino di nome Pinocchio” di Giuliano Cenci, si legge:” Questo  film è dedicato ai ragazzi di tutto il mondo e a quegli adulti che dei ragazzi abbiano conservato la semplicità di cuore, il senso di giustizia e lo spirito di fraternità”.

E  sembra di vedere Pinocchio seduto nel vecchio banco di legno con un vestitino di carta a fiori arancio rosa, una cartella di cartone e una penna ad inchiostro per scrivere tante altre belle pagine della vita. E così che Carlo Lorenzini l’ha voluto.