Cuneo: lo sviluppo di una città tra vie e viali

di Alessandro Claudio Giordano

Molte città rappresentano un’evoluzione di un progetto viario che è cambiato nel corso degli anni. Cuneo da questo punto di vista rappresenta un’eccezione ed Il suo centro storico ha mantenuto ancor oggi le peculiarità e le caratteristiche delle origini:

uno schema viario non ortogonale che deriva dall’origine di cittadella o piazza forte militare e la misura della sede stradale delle vie che puntano alla strada principale oggi via Roma. Un tempo denominata platea, poi Contrada Maestra), via Roma divide il cuneo in due parti da Nord a Sud. La parte verso la Stura era a sua volta divisa nei due quartieri di San Francesco a nord e di Nostra Signora del Bosco (attuale Cattedrale) a sud; quella verso il Gesso aveva a nord il quartiere di S. Dalmazzo (nel XVI secolo detto poi di S. Ambrogio) e a sud il quartiere di San Giacomo. Il primo piano regolatore di Cuneo, quello per intenderci predisposto da Napoleone nel 1802 prevedeva: la costruzione di due corsi cigliari alberati, l'uno verso Gesso e l'altro verso Stura; la sistemazione a giardino della attuale Piazza Torino, la formazione di una grande piazza, in corrispondenza dell'attuale Piazza Galimberti, terminante con una esedra alberata da cui dovevano partire altri corsi, compreso il Viale Angeli. Il piano, che prevedeva soltanto un modesto sviluppo della città oltre i demoliti bastioni sul lato sud, fu rispettato nelle sue linee generali, ma fu necessario superarne i limiti.

Un successivo piano fu approntato dal 1824 al1828 ed ottenne l'approvazione, con Regie Lettere Patenti di Sua Maestà Carlo Alberto, in data 17 giugno .1835. Il suo limite sud era costituito da una linea perpendicolare alla Via Nizza passante per il Secondo Rondeau. Vigendo questo piano fu costruita la massima parte della Piazza Vittorio Emanuele II (ora Piazza Galimberti), ultimata verso il 1886. Vennero poi il piano del 4 luglio 1857 ed il piano del 6 gennaio 1887, il limite sud dei quali fu ancora quello del piano 1835. Altri interventi vennero approntati con la legge 26 giugno 1913, n. 807. in rapporto alla progettata costruzione della Nuova Stazione sull'altipiano. Nel periodo immediatamente successivo e sino alla fine della seconda guerra Cuneo fu soggetta ad una serie di interventi di opere pubbliche che prima e la seconda guerra mondiale, un vasto programma di opere pubbliche che ne svilupparono l’area cambiandone dimensioni e peculiarità. Notevole importanza hanno ricoprono nella struttura cittadina i viali, che sin da subito vennero inseriti nel Piano Regolare cercando di adattarli alla città e mutuandoli dal concetto francese di Boulevard, che prevedeva una larga via di scorrimento centrale (larga anche oltre venti metri) fiancheggiata da un doppio viale alberato ai lati, per il passeggio. Il viale Angeli esisteva già nel Cinquecento. Inizialmente era conosciuto come Via degli Alcelli, un piccolo viottolo che attraversava i campi, animato dalla gente che si recava a venerare la Madonna degli Angeli che distava pressappoco tre chilometri dal centro abitato.  Il Santuario della Madonna degli Angeli, fin dalle sue origini, è stato un punto di riferimento per la città. Esternamente l’edificio ha una semplice facciata a capanna preceduta da un portico a tre arcate. Anni prima esisteva, alla periferia della città un’edicola dedicata alla Madonna Parrebbe che negli anni Trenta del Quattrocento, si stabilì qui un uomo di origine spagnola che costruì un piccolo oratorio che potesse ospitare viandanti o coloro a cui che aveva scelto meditazione e preghiera. Vennero ospitati qui alcuni dei più importanti predicatori del tempo ed il convento divenne la prima comunità dei Minori Osservanti in Piemonte. Nel settecento venne effettuato un intervento sostanziale di trasformazione dell’intera area: Allargata la base stradale, venne popolata di alberi e prese più o meno le caratteristiche che ha oggi. Ovvio con i tempi cambiarono le esigenze

. Così da semplice raccordo con il santuario per processioni più o meno organizzate cedendo il passo a carrozze o pedoni in passeggio. Protagonista di questo intervento fu Federico Leutrum che diede un piglio nuovo ad un cambiamento che come ricordato sarà importante dopo l’abbattimento delle mura con l’apertura verso le campagne e le vallate a Sud della città. I viali ciliari saranno una risorsa nuova ed inattesa per Cuneo. Da piano regolatore francese, che prevedeva soltanto un modesto sviluppo della città oltre i bastioni demoliti sul lato sud, fu rispettato nelle sue linee generali. Venne alimento in modo da far crescere in forma organica la città sull’unico sbocco a Sud. Crebbe così una città moderna europea che raccoglieva le esperienze francesi con i boulevards, i portici. Come già detto solo alla fine dell’ottocento e l’inizio sino alla metà del novecento Cuneo si sviluppa. Interventi mirati riqualificazione delle campagne che soprattutto a Sud saranno integrate alla città. Tutto questo anche grazie ad un piano regolatore (quello del 1942 firmato da Ignazio Guidi) moderno per l’epoca. Già perché quello di Cuneo uno dei primi e dei pochi progetti di piano regolatore generale redatti ed approvati dopo la pubblicazione della Legge Urbanistica 17 agosto 1942. Cuneo in questi ultimi trent’anni si è allargata diventando sempre più un agglomerato urbano. Le peculiarità cittadine e del suo centro storico non sono andate perse, ma sono state ancor più valorizzate proprio per dar continuità ad una città a misura d’uomo.