Cuneo, città degli assedi

di Alessandro Claudio Giordano

Cuneo è da sempre stata conosciuta come la “Città degli Assedi”.  Per sette volte ha respinto, con alterni successi, gli attacchi delle forze invasori che cercavano di conquistare la città.

Due ragioni principali sono legate al territorio: intanto il capoluogo era la prima importante città che le truppe straniere superato uno dei valichi di confine trovavano verso la pianura. In secondo luogo la vocazione della città ad essere “cittadella militare” e la consapevolezza da parte avversaria di aprirsi verso la pianura e i grandi centri del Nord.

Cuneo sin dalla sua nascita ha dovuto cingersi di mura di difesa, anche se all’inizio erano dei fossati e delle palizzate. Tra gli scritti di alcuni studiosi come il Gabotto si ritrovano tracce di come veniva strutturata la difesa della città “…a quel tempo le terre erano presto edificate come presto erano distrutte: capanne di creta, con tetti di paglia, piuttosto che vere case, venivano in breve ora innalzate con mattoni crudi e poche pietre, solo di poi convertendosi a poco a poco in più solide costruzioni. L’essenziale era il fosso, colla terra all’intorno, battuta a difesa e rinforzata di siepe o palizzata a maggior sicurezza: mura di pietra si costruivano soltanto più tardi, con maggior comodo, né sempre, né per tutta la cerchia del luogo, se in qualche parte fosse questo naturalmente forte”.  Durante i suoi ottocento anni di vita la città ha subito molti assedi tanto che una via, situata sul lato ovest del centro storico a pochi metri da San Francesco si chiama Via dei 7 Assedi.  Ragionando sugli assedi cui Cuneo è stata vittima, è molto importante non dimenticare che proprio per questa ragione con gli anni la città è cambiata da borgo a piazza forte, paradossalmente vocata alla difesa dello spazio conquistato su quel fazzoletto di terra che andava pressappoco dal pizzo di Cuneo all’inizio dell’attuale Piazza Galimberti. Durante gli assedi molti cittadini e nel caso di Cuneo, mercenari e più tardi soldati di ventura presero parte agli  scontri difendendo la cittadella. Nulla era lasciato al caso. E molte aree abitualmente utilizzate nella vita quotidiana vennero spesso adattati alle esigenze del momento. Ad esempio quando il Barone Leutrum guidò la città contro i francesi nell’assedio del 1744, i portici furono trasformati in aree di intervento e di soccorso sanitario. Diremmo non ci sia un assedio più importante degli altri. Piuttosto ciascuno rappresenta per l’epoca in cui si è svolto un momento importante per la comunità cuneese. Il secondo assedio ad esempio, per intenderci quello del 1557,  da parte delle truppe francesi del maresciallo Carlo Cossè, duca di Brissac, che dopo due mesi lasciarono il campo di battaglia sconfitte. Questa eroica resistenza venne più tardi riconosciuta da Emanuele Filiberto con il diploma del 1559 che, oltre a numerosi privilegi, conferì a Cuneo il titolo di Città.  Il quinto assedio del 1691 fu da parte delle truppe francesi in seguito alla dichiarazione di guerra di Vittorio Amedeo II alla Francia.  Grazie alla dura opposizione dei Cuneesi e, secondo la credenza popolare, al miracoloso intervento del Beato Angelo Carletti, i Francesi abbandonarono l’impresa.  Il sesto da parte delle truppe franco-spagnole, comandante Filippo di Borbone. Cuneo subì trentanove giorni di assedio e dopo la battaglia di Madonna dell’Olmo, vinta dagli assedianti sulle truppe piemontesi accorse a sostegno di Cuneo. Il settimo è  del 1799: un assedio da parte delle truppe austro-russe comandate dal generale Melas. La città venne occupata dai francesi ma poi lasciarono Cuneo il 4 dicembre per rientrarvi dopo la battaglia di Marengo (1800).  Come si può immaginare la storia di Cuneo è atipica perché si snoda attraverso momenti di dura battaglia e resistenza. La città pre napoleonica come già detto ricordava una fortezza mare cui i fiumi Gesso e Stura regalavano una difesa naturale in più. Il sistema difensivo della città alla fine del XVII secolo aveva reso Cuneo delle piazzaforti più organizzate dell’intero Piemonte. Ovviamente a questa struttura si arrivò per gradi negli anni.

via Sette Assedi

Le prime cinte difensive erano palizzate di legno accompagnate da fossati. Successivamente il legno fu sostituito da mura molto più sicure. In ultimo le vie della città vennero modellate senza rispettare l’ordine ortogonale così da rendere difficile la loro percorrenza a piedi o cavallo e dando spazio sulla punta delle rive ad appostamenti che avevano “il tiro libero”, sulle strade. L'ordine specifico di Napoleone, per le fortificazioni di Cuneo, fu emanato il 4 luglio 1800. Il 23 luglio 1800 iniziarono le prime fasi di minamento dei due ponti di collegamento (l’ordine specifico di Napoleone, per le fortificazioni di Cuneo, fu emanato il 4 luglio 1800, la Municipalità di Cuneo il 18 luglio ne approvava l'abbattimento della “triplice cerchia di possenti mura” che ebbe inizio cinque giorni dopo). Dopo questo massiccio intervento, la città recuperò le peculiarità dell’epoca napoleonica trasformandosi negli in una città elegante. Questo grazie al nuovo piano regolatore francese del 1802 “Plan et Projet d’aggrandissemen et embellissement” determinò impegnati vo cambiamento della fisionomia urbana della città. Di lì a poco Cuneo avrebbe avuto una sua Diocesi e riorganizzata anche sotto l’aspetto politico e più caratterizzata da un punto di vista commerciale. Ma quanti furono gli assedi? E furono sette o più di sette? Qualcuno sostiene che furono dieci. Una lapide posta in Largo Audifreddi ne esclude due (l’Assedio dei Milanesi anni 1347-1348 e l’Assedio degli Austro-Russi, anno 1799)

1° Assedio dei Milanesi anni 1347-1348

2° Assedio degli Svizzeri, anno 1515

3° Assedio dei Francesi, anno 1542

4° Assedio dei Francesi, anno 1557

5° Assedio dei Franco-Piemontesi, anno 1639

6° Assedio dei Franco-Piemontesi, anno 1641

7° Assedio dei Francesi, anno 1691

8° Assedio dei Franco-Spagnoli, anno 1744

9° Assedio degli Austro-Russi, anno 1799

10° Assedio dei Tedeschi: 8 settembre 1943, 29 aprile 1945

La tradizione ne tratta sette escludendo l’8 settembre 1943 con i tedeschi, parlando piuttosto di occupazione. Di fatto quella di Cuneo è la storia di una città, che ha patito nei secoli violenti attacchi ed occupazioni da parte di chi scivolato giù dai valichi montani di confine cercava di accedere alla pianura Si è sempre rialzata e con pazienza ha ricostruito, ripartendo spesso da zero. Carattere ed indole dei cuneesi che pagano sempre…..