Serie "CoMIX - Viaggio nel mondo del fumetto e dell’animazione" - Principessa Sapphire

di Piero Giuseppe Goletto

 Un altro capolavoro di Osamu Tezuka  è la Principessa Sapphire, che probabilmente è conosciuta in Italia più per il cartone animato che per il manga.

Qui, Tezuka si ispira al teatro takarazuka che aveva conosciuto da bambino: teatro musicale realizzato da una compagnia composta di sole donne. La principessa Sapphire è basata sul personaggio della “bellezza in abiti maschili” tipica di questo teatro e Franz somiglia a una delle più grandi attrici di questa compagnia: Yachiyo Kasugano. Ci sono influenze di Cenerentola, di Pinocchio, della Bella Addormentata, di Biancaneve, di Dracula, di Amleto, del Lago dei Cigni e di Guglielmo Tell.

Torniamo a noi. La principessa Sapphire, o Principessa Zaffiro del reame di Silverland, possiede dalla nascita sia un cuore maschile che un cuore femminile. Sapphire è un maschiaccio: eccelsa spadaccina, coraggiosissima, ha un forte senso di giustizia ed è molto equilibrata. Sapphire si traveste anche da cavaliere fantasma e in questo modo sconfigge alcuni avversari.Poiché nel reame vige la legge salica, per cui il re deve essere maschio e siccome il Duca Duralmin, erede al trono, è uomo corrotto, il re dirà a tutti che Sapphire è un maschietto. Sapphire cresce e diventa un’adolescente che passa metà del tempo come donna, nel nascondimento, e l’altra metà come uomo, in pubblico. Incontra Franz Charming in occasione di una festa in maschera e se ne innamora, ricambiata. Tutta la storia è piuttosto romantica.

Sapphire lotta per il suo diritto al trono e vive un amore smisurato verso il suo principe Charming. La sua lotta avrà successo perché al termine della storia si sposerà e avrà due gemelli, il principe Daisy e la principessa Violetta. Tezuka coglie bene, attraverso Sapphire, i sentimenti che attraversano la vita di un adolescente e apre la strada ad altri manga il cui protagonista presenta caratteristiche androgine quali Lady Oscar.