Comix: Viaggio nel mondo del fumetto e dell’animazione" - Hanno iniziato loro (Yellow Kid e gli altri)

di Piero Giuseppe Goletto

Spostiamoci indietro nel tempo in una domenica newyorkese del 1896.

Andiamo in edicola e acquistiamo una copia del New York World, compreso il supplemento domenicale. Sullepagine di quest’ultimo troveremo una serie, ambientata in un ghetto multietnico newyorkese, dove tra i vari personaggi c’è un certo Mickey Dugan detto The Yellow Kid perché veste una camicia da notte gialla. Per inciso, la tunica è gialla anziché di altri colori per questioni meramente tipografiche.

 The Yellow Kid è stato creato da Richard Felton Outcault. Nelle vignette di questo fumetto i dialoghi sono riportati in una nuvoletta di fumo: da qui nasce il termine fumetto. The Yellow Kid commenta in modo a volte sgrammaticato gli eventi della città di New York e le storie vengono presentate in 4/5 vignette giustapposte l’una accanto all’altra: questo facilitava l’impaginazione. Inoltre, erano presenti personaggi ricorrenti.

 Altri personaggi dei primordi dell’epoca del fumetto sono Mutt and Jeff. Si tratta di una serie comica ideata da Bud Fisher e pubblicata dal 1908 al 1983, sei giorni alla settimanaed è pertanto la prima striscia quotidiana della storia. La frequenza quotidiana consente di fidelizzare i lettori e avvicinare un pubblico più adulto; Mutt e Jeff sono due americani medi in cui anche gli adulti possono identificarsi. Mutt è dapprima un giocatore di corse dei cavalli e resta nel corso della storia un personaggio che cerca di arricchirsi con facilità; Jeff ne è succube. Da Mutt and Jeff saranno tratti un musical, alcune comiche e circa 300 cartoni animati e, in qualche modo, si troveranno analogie tra loro e Stanlio e Ollio.

 Degli stessi anni è Krazy Kat. Una gatta innamorata pazza del topo Ignatz, che l’odia e non perde occasione per lanciarle un mattone in testa. Surreale vero? Ancora più surreale pensando che l’agente Pupp (un cane) è innamorato di Krazy Kat e che il tutto viene ambientato a Coconino, in Arizona, in uno scenario che al bisogno si popola di un deserto, di un albero, di un paesaggio roccioso, di una palude, financo di una prigione che ospita solo il topo Ignatz.

 Bill Watterson, citato in conversazioni sul fumetto. wordpress.com 1 , osserva che “L’azione può essere letta come metafora d’amore oppure politica, o semplicemente apprezzata perla folle logica interna e la sua comicità fisica. Sebbene le inclinazioni dei personaggi siano dunque prevedibili, la striscia non si abbandona mai agli schematismi o alla routine. Spesso il lancio effettivo del mattone è solo suggerito. La semplice trama viene continuamente rinnovata attraverso il cambiamento costante, le modifiche del ritmo, i risultati imprevisti e, soprattutto, il fascino silenzioso nella presentazione di ogni singola storia”.

 A partire dal 1923 viene pubblicata anche la striscia di Bringing Up Father, che conosciamo in Italia come Arcibaldo e Petronilla (Corriere dei Piccoli). Sono questi marito e moglie, operai irlandesi che si sono arricchiti per un colpo di fortuna. Il tema del fumetto è il tentativo di Petronilla di inserirsi nell’alta società.

 I malapropismi (scambi di parole con effetto comico) e le gaffes erano oggetto di parodia nel vaudeville e nelle canzoni popolari; le gag risultanti confluiscono anche in questo fumetto che giunse a essere pubblicato su 400 quotidiani e raggiungere così 12 milioni di lettori.

 Lo stesso Bringing Up Father diventerà una commedia musicale; la trasposizione teatrale avrà poco successo perché frequentemente interrotta da scenette di vaudeville, né avrà particolare successo la sitcom radiofonica tratta dal fumetto. Più successo avranno le trasposizioni cinematografiche nella serie Jiggs and Maggie e nel film Bringing Up Father.

 Nello stesso anno 1923 iniziano le pubblicazioni di Felix the Cat (Mio Mao), dopo che nel 1919 ne erano stati realizzati i cartoni animati come “Feline Folies” (il personaggio si chiama allora Master Tom, solo successivamente assumerà il nome di Felix).

 Mio Mao è un gatto nero antropomorfo ideato e realizzato dallo studio di Pat Sullivan ispirandosi in qualche misura a Charlot. Il successo del micio è immediato; diventa subitouna star del muto al pari Charlie Chaplin e Ben Turpin, che incontrerà “di persona” nel 1923 in “Felix the Cat in Hollywood”.

 1 https://conversazionisulfumetto.wordpress.com/2010/09/07/watterson-e-il-perche-di-krazy-kat/

 Il mondo di Felix The Cat – Mio Mao è popolato da esseri umani antropomorfi a cui capitano i guai tipici della vita quotidiana degli umani. Le storie sono semplici, surreali e divertenti e non durano più di trenta strisce. La tecnica grafica è superlativa e permette anche di trasformare i punti esclamativi in oggetti; Felix The Cat – Mio Mao manipola a piacere la realtà a suo piacimento. In Italia vengono pubblicate dal Corriere dei Piccoli, dapprima con le didascalie in rima baciata. Per dare l’idea di quanto sia amato questo gatto basti pensare che l’aviatore Charles Lindbergh ha un pupazzetto di Felix a bordo dello Spirit of Sant Louis, l’aereo con cui tra il 20 e 21 maggio 1927 per primo compie la trasvolata in solitario dell’Atlantico, e che lo dipingerà su tutti i suoi aeroplani.

 

 Il gatto verrà però surclassato da un topo, anzi dal Topo per eccellenza.

In che contesto socio culturale prende forma il fumetto?

 Il fumetto nasce negli Stati Uniti in un’epoca di fortissimo sviluppo, in cui tale Nazione cerca un’identità culturale. Ci riuscirà sia attraverso il fumetto, sia attraverso il cinema. Cipare che una delle ragioni per cui convenzionalmente viene fissata la data di nascita del fumetto nel 1895/96 sia la coincidenza con la nascita del cinema (fratelli Lumière). Da unpunto di vista espressivo fumetto e cinema sono linguaggi che fanno uso di immagini in successione. A differenza del cinema, nel caso del fumetto la successione delle immagini è virtuale (e il loro completamento affidato alla closure di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente).

 Il fumetto si lega allo sviluppo della società di massa e si lega a doppio filo con il cinema, mutuandone i linguaggi visivi e, come si è visto, portando alcuni personaggi sul grande schermo (uno su tutti: il mondo Disney).  Il fumetto nasce sui quotidiani e può svilupparsi grazie al meccanismo della syndication, cioè alla creazione di agenzie di distribuzione specializzate. Proprio l’instaurazione di esclusive (vedi Mutt and Jeff) e il processo di syndication contribuì alla diffusione dei fumetti e alla creazione di imperi edit.